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lunes, 2 de febrero de 2009

GAZA: EL GENOCIDIO PROGRAMADO. Nino Gervasio.


domenica 25 gennaio 2009

GAZA: IL GENOCIDIO PROGRAMMATO

Di fronte ad un’immane tragedia, studiata con puro cinismo dalla criminale lobby israeliana per fini elettoralistici a favore della “signora” Livni, “delfina” del corrotto Olmert, e a Tsahal, l’esercito di Difesa di Israele, contro l’eroico popolo Palestinese legittimamente rappresentato da Hamas, governo democraticamente eletto a maggioranza sotto gli occhi degli osservatori stranieri occidentali, non potevo starmene solo a guardare e rompo il mio lungo silenzio assumendomi tutte le mie responsabilità. Sebbene la controinformazione dei media asserviti dal potere continui a dilagare a tutto campo con frequenti lavaggi di cervello via cavo, ma poi la verità come sempre viene a galla e l’intervista televisiva rilasciata dal generale Avi Benayahou, portavoce di Tsahal, non poteva non essere ignorata, conferma che il governo israeliano aveva già pronto il piano d’invasione della striscia di Gaza da diciotto mesi! Altra conferma viene dal segretario generale dell’Onu, Ban ki Moon, che a rompere la tregua il quattro novembre 2008 è stato proprio Israele conducendo operazioni militari che hanno causato l’uccisione di sette palestinesi a Gaza. Il lancio di razzi -artigianali- da parte di Hamas è stato la risposta all’operazione militare d’Israele. I fini d’Israele, per la verità mai reconditi, anzi, noti e condivisi da tutti i lacchè ed ascari degli Usa, Italia compresa, hanno riempito il carniere sionista di oltre duemila vittime Palestinesi: bimbi in tenera età, donne, anziani, e circa ottomila feriti. La belva sionista ha bombardato di proposito scuole, edifici dell’Onu, convogli umanitari ai quali era stato consentito il passaggio nelle tre ore di tregua… col compiacente consenso della cosca politica occidentale e del vergognoso appoggio internazionale dei media. Ban ki Moon s’inchina e timidamente parla di…pace durante il suo tour in Egitto, Giordania e Tel Aviv, e si guarda bene, però, da negoziare con Hamas, naturale espressione del popolo Palestinese. Forse le “disgrazie“ dei suoi predecessori, Folke Bernadotte (1948) e Dag Hammarskjoeld (1961), depongono male, anche perché sa bene che l’operazione “Piombo Fuso” fa parte di un più vasto programma militare e d’intelligence israeliano formulato per la prima volta dal governo del primo ministro Ariel Sharon nel 2001: “Fonti negli ambienti della Difesa hanno riferito che il ministro Ehud Barak ha istruito le Forze di Difesa d’Israele (IDF) affinché si preparassero per l’operazione oltre sei mesi fa, già al momento in cui Israele stava iniziando a negoziare un accordo di cessate il fuoco con Hamas”. (Barak Ravid, Operation “ Cast Lead ”: Israeli Air Force strike folowed months of planning, “Haaretz”, 27 dicembre 2008). Adesso vige la tregua. Si parla (solamente) di “pace” come da proposta di Mubarak, presidente egiziano, e già qualcuno (Olmert) pensa “d’intascare” il Nobel per la Pace, e così tutti i crimini commessi anche dai suoi predecessori, dal 1946 ad oggi, passeranno alla storia come “interventi umanitari” per tutelare la democrazia e la pace per il definitivo trapianto in “Terra Santa” del povero ebreo errante, odiato e perseguitato pure dal… Padreterno! Nessuno pone però l’accento che la rapina del territorio palestinese volta ad insediare gli ebrei in una terra “promessa da Dio” sia stata decisa nel 1945 a Yalta non "dall’Onnipotente” ma da mortali come Stalin, Roosevelt e Churchill e applicata dalle Nazioni Unite con un vergognoso piano di spartizione. E che oggi da questa spartizione viene volutamente rimosso ogni riferimento alle stragi di arabi perpetrate da Menachem Begin, premiato dopo col Nobel per la Pace, nel 1948 nel villaggio di Deir Yassin, alle stragi di Sabra e Chatyla volute dal macellaio Ariel Sharon, all’attuale mattanza di Gaza organizzate da Olmert e dalla Livni, e nessuno ricorda le oltre 70 risoluzioni dell’ONU di condanna di Israele e che lo stato sionista si è sempre rifiutato di applicare! Come pure si rimuove il fatto che Hamas abbia ottenuto, nel 2006, una vittoria elettorale schiacciante o che da oltre sei mesi la Striscia di Gaza sia diventata un campo di concentramento assediato dalle truppe sioniste e sottoposto ad embargo per ogni genere di prima necessità… Secondo l’informazione asservita Israele è un Paese Democratico e Hamas è un gruppo terroristico. Israele è il Buono che vigila per conto del “padre bianco” di Washington sulla stabilità politica dell’area del Vicino Oriente! Quindi l’unica soluzione è che i palestinesi si affidino al “Quisling di turno”, il signor Abu Mazen passato sul libro paga di Tel Aviv, il cui mandato di presidente palestinese è stato prolungato a divinis nonostante la sconfitta elettorale! Intanto a Gaza si continua a morire, sebbene il cessate il fuoco! L’ipocrita diplomazia internazionale lava la propria coscienza con l’invio di aiuti umanitari, ma il problema palestinese di Gaza resta: tanto cos’è un milione e mezzo di esseri umani, ammassati in un campo di concentramento a cielo aperto di 60 kmq, che Erez Israel non considera umani? Certamente la musica sarebbe d’altra portata se l’Europa avesse governanti non asserviti al Nuovo Ordine Mondiale; se l’Italia non fosse colonia americana, avrebbe rotto almeno le relazioni diplomatiche con Israele, come ha fatto il Venezuela, la Bolivia. Questo però non succederà mai, visto che i Partiti di palazzo sull’argomento sono bipartisan. Le voci, purtroppo isolate, di Chavez e di Ahmadinejad che chiedono dal Tribunale Internazionale dell’Aja la punizione dei politici e generali israeliani macchiatisi di crimini contro l’umanità, restano e resteranno degli infiniti echi di mancata giustizia in una valle di lacrime colma di caduti di migliaia e migliaia di Eroi Palestinesi, rei di aver combattuto per la libertà. Chi non è per il “pensiero unico, dogma indiscutibile” dei “signori” di Washington e della lobby sionista fa parte della lista degli “Stati Canaglia”, indipendentemente se Milosevic, Saddam Hussein, Chavez, Ahmadinejad, etc. siano stati eletti democraticamente. Nonostante tutto, sono dell’opinione che la pacifica convivenza dei due popoli, Israeliano-Palestinese, possa realizzarsi anche se la sete di potere di malvagi, assatanati da credenza religiosa pseudo-giudaica, e in Israele ce ne sono a iosa, ne ostacoleranno il processo di pace. Io non sono mai stato razzista, né antisionista, al contrario, oggi però l’unica arma democratica che mi rimane è il boicottaggio delle merci israeliane: non acquisterò nessun prodotto il cui codice a barre inizi per 729.(pero la única arma democrática que me queda es boicotear los productos israelíes: no adquirir ningún producto cuyo código de barras empiece con 729. Traducción de La Unidad Morelos) Mi si obietterà che è pochissimo per quello che mi prefiggo, a questo punto invito gli altri a seguire il mio esempio.




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http://ninogervasio.blogspot.com


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